Il frinio delle cicale fuori dalla finestra ti ricorda che la vita non è un insieme di numeri, non è un grafico in inarrestabile discesa. La vita è natura, è aria, acqua e terra, è carne e sesso, è odore e sapore, tatto e udito. Puoi vivere senza uno schermo che ti dica come essere, come vivere, cosa pensare e cosa possedere per essere felice, ma non puoi vivere senza ossigeno con cui riempire i polmoni. E allora ti chiedi il perché di quelle ansie, di quei problemi che ti hanno divorato l'anima. Perché sono lì? Perché lasci che ti posseggano? Perché non lasci semplicemente che volino via come aquiloni senza un proprietario che li tenga legati a se?
Forse perché siamo tanto dipendenti da ciò che ci affligge, quanto lo sono le nostre afflizioni da noi: in un grigio pomeriggio ventoso, l'aquilone senza un bambino non è che una forma di carta legata ad un filo. Per il bambino senza un aquilone, la giornata di vento non è che una fottuta giornata di vento.
Ma in fin dei conti, c'è sempre la Playstation!
M.B.
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