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lunedì 24 dicembre 2012

Benvenuti nel Limbo... (recensione del videogame indie "Limbo")

24.12.12
La cover di LIMBO (Playdead)
In via sperimentale, lancio oggi un nuovo spazio del blog: le recensioni di videogames.
In questa rubrica, che non sarà un appuntamento fisso, troveranno spazio solo quei giochi indipendenti che per qualche motivo mi hanno colpito e che mi sento di consigliare.
Niente Assassin's Creed o Halo quindi (d'altronde ricevono già fin troppa attenzione), ma piccole gemme indie che con idee semplici e geniali al tempo stesso, riescono a donarci ore di divertimento.

Inizio oggi parlandovi di Limbo, un gioco prodotto dalla danese Playdead e che fa del minimalismo la sua ragion d'essere: il look bianco e nero e un utilizzo centellinato degli effetti sonori rendono l'atmosfera del gioco misteriosa ed inquietante. Anche i comandi sono ridotti all'osso (sorte che, come avrete modo di vedere, tocca anche al protagonista in svariate occasioni).
La trama può essere ridotta ad un'unica frase: un ragazzo si avventura nel Limbo in cerca della sorella scomparsa...

Vi lascio alla videorecensione (sia con commento che senza, per apprezzare meglio il mood del gioco) e vi invito a scrivermi per ogni genere di info o per commenti e consigli per le prossime recensioni.

Recensione con commento

Recensione senza commento


venerdì 21 dicembre 2012

La fine del mondo (come lo conosciamo)

21.12.12
Eccoci alle prese con l'ennesima fine del mondo... ormai non si tiene più il conto dico bene?
E per quanto uno possa credere o meno a questo genere di cose (io ad esempio ho ben scolpita da anni nella mia mente la data del 21 dicembre 2012, fondamentalmente perché è il giorno dopo la scadenza della mia carta d'identità, nonché quello fissato dagli alieni in X-Files per l'invasione della Terra) é naturale prendere spunto da questo "non-evento" per riflettere su ciò che ci piacerebbe veder cambiare da domani. La fine del mondo per come lo conosciamo, potrebbe in fondo non essere altro che l'inizio di qualcosa di nuovo e migliore.
Gli idealisti immaginerebbero un mondo senza fame, povertà e guerre; altri, alle prese con gli stenti della crisi, vorrebbero una ripresa immediata e più lavoro per tutti; gli immancabili scansafatiche penserebbero "Al diavolo il lavoro! Che i soldi piovano dal cielo!".
Poi arriverebbero le ambizioni personali: un nuovo giorno per realizzare i propri sogni, per raggiungere il successo, per dichiararsi alla persona che si ama, per...
...rimandare a domani ciò che si potrebbe fare oggi. É sempre così: la lista dei buoni propositi per l'anno nuovo, la dieta che può sempre iniziare il giorno dopo, i sogni chiusi nel cassetto perché tanto non si realizzeranno mai. Inutile lamentarsi di quanto le cose vadano male se poi non si fa niente perché migliorino. Gandhi disse "Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo" e le sue parole non hanno bisogno di essere contestualizzate per afferrarne il significato. Un messaggio applicabile alla vita in tutte le sue sfaccettature, dai grandi problemi sociali alle piccole battaglie personali, perché tutto parte sempre da una ferma volontà: quella di cambiare.
E allora che questa sia veramente l'occasione per l'inizio di qualcosa di nuovo.
Buona fine del mondo a tutti!

lunedì 10 dicembre 2012

Ho perso il filo del discorso...

10.12.12

E' successo gradualmente? O è avvenuto tutto in un attimo? Non saprei dirlo, ma adesso ci sono dentro fino in fondo. Non scrivo seriamente da mesi: metto a fatica due parole in fila indiana, ma sono macigni troppo pesanti e demordo dopo pochi tentativi. Ricordo che c'era un disegno, un grande e sfavillante progetto, ma non so se siano i tasselli a mancare o la voglia di trovare il giusto incastro. Non riesco a trovare una lettura che mi appassioni. Non so se il problema dipenda da una serie di infauste scelte dagli scaffali o se piuttosto non siano i miei occhi a filtrare inopportunamente ciò che leggo e più in generale le grigie e monotone giornate alle quali si è ridotta la mia esistenza. Dopo quasi cinque anni ho perso il lavoro, se così si può dire. Anniento la mia volontà nelle sfavillanti e illusorie promesse dettate dal monitor di un computer. Ho attraversato il cancello ed abbandonato ogni speranza. E' successo gradualmente? O è avvenuto tutto in un attimo? Non saprei dirlo, ma adesso ci sono dentro fino in fondo.
M.B.

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